Un attualissimo manifesto scritto … cent’anni fa!
La ricostituita sezione pugliese dell’Unione Sindacale Italiana aderente all’Associazione Internazionale dei Lavoratori (AIT) è impegnata in un – difficile ed impegnativo – percorso di ricostruzione della memoria storica per troppo tempo offuscata da “narrazioni” parziali e fantasiose se non, addirittura, travisate ad uso e consumo di un’unica fazione politica. E sindacale.
Emblematico, in questo contesto, il tentativo posto in essere – nell’estate del 2012 – dalla CGIL con la “complicità” della Fondazione Di Vittorio e l’ausilio tecnico di un “intellettuale organico” – il prof. Vito Antonio Leuzzi – di stravolgere il significato sociale, storico e politico della distruzione della Camera del Lavoro Sindacale (USI) di Bari – ubicata nella città vecchia – disconoscendo e mistificando il ruolo – preponderante – svolto dagli anarco-sindacalisti e dagli anarchici nella formazione e nella costituzione degli Arditi del Popolo che furono – in tutti i modi – ostacolati non solo dal potere costituito (e dai suoi organi repressivi) ma anche dal PSI, dalla CGdL e dal PCd’I di Gramsci e Bordiga.
E’ in quest’ottica che proponiamo la lettura di alcuni spezzoni documentali che costituiscono l’embrione di un’opera editoriale che – come sezione locale – abbiamo messo in cantiere e che ci proponiamo di pubblicare in concomitanza con il centenario della Settimana Rossa.
USI-AIT PUGLIA
“I nuovi briganti sono rappresentati oggi in Italia dagli industriali e dagli agrari protetti. Costoro però non vivono nella macchia in attesa di poter aggredire il viandante, ma alla luce del sole: occupano i migliori posti nella vita pubblica italiana ed hanno a loro disposizione i poteri dello stato (..). agrari, zuccherieri e siderurgici dal 1887 impunemente possono comandare alla nazione italiana; per il governo borghese che tiene il sacco alle loro rapine quotidiane; per la stampa prezzolata che sostiene con menzogne la necessità di mantenere il privilegio camorristico dei zuccherieri, degli agrari e dei siderurgici; per il popolo che ignora, tace e subisce. I guadagni dei briganti sono superiori ad ogni immaginazione. 18mila latifondisti – mercé la protezione – truffano al popolo italiano oltre 40 milioni; sei società siderurgiche – mercé la protezione – truffano al popolo italiano 260 milioni all’anno. E così di seguito …”.
Da un manifesto dell’Unione Sindacale Italiana ripreso da “La Fiumana” periodico della Camera del Lavoro Sindacale di Bari e provincia – inverno 1913.