Le mani (della speculazione) sulla sanità lombarda
Quello in allegato è un primo volantino che sarà diffuso dalla sezione USI del San Carlo, dopo le allarmanti notizie apparse sulla stampa. C’è la seria preoccupazione che l’Ospedale, posizionato nella zona San Siro, sia a rischio di chiusura. Prendendo a pretesto, all’improvviso, motivi di sicurezza, si prefigura una lunga ristrutturazione che renderebbe praticamente inagibile l’intera struttura.
Il fondato timore è che tutto ciò faccia parte del piano di governo, fatto proprio a livello regionale, della riduzione dei posti letto. Naturalmente tutto ciò andrebbe a beneficio degli Istituti privati presenti nel territorio che ne assorbirebbero l’ampio bacino d’utenza. – Enrico Moroni –
Non riusciamo nemmeno lontanamente ad immaginare un mega cantiere che scoperchia e taglia il nostro ospedale … appare addirittura infattibile. La struttura dovrebbe restare chiusa per anni, eppure sembra il contrario.
Infatti apprendiamo dall’articolo del Corsera (7 settembre 2013) che per Infrastrutture Lombarde l’holding del Pirellone specializzata nelle ristrutturazioni e costruzione degli edifici ospedalieri che la soluzione migliore per l’ospedale S. Carlo Borromeo è quello di abbattere 7 piani, ristrutturando solo i primi 4.
Nel frattempo il S. Carlo scenderà dagli attuali 550 posti letto a quota 200. Ma il nostro Ospedale ha un bacino d‘utenza esteso, nelle vicinanze ci sono: stadio, autostrade e megastore. Il pronto soccorso ha 80 mila accessi l’anno ma per l’assessore alla sanità Mantovani una riduzione di posti non creerà disagi ai malati. Noi crediamo invece che sul S Carlo sia in atto da anni una speculazione politica in cui l’unico disegno è quello di disfarsi di un ospedale a Milano.Com’è possibile che siano sfuggite in questi ultimi 20 anni alla REGIONE e alla ASL le condizioni di mancata manutenzione e di errati investimenti sulla struttura al fine di renderla a norma. Sono state numerose le denunce e gli esposti presentati dal sindacato CLO-USIS nel corso degli anni sulla sicurezza. Le risposte dei direttori generali sono state solo continue denunce penali (sei) per diffamazione nei confronti del rappresentante del CLO-USIS, poi archiviate riconoscendo la fondatezza dei i fatti da noi denunciati.
ORA DI COLPO TUTTI INTERVENGONO PER DARE IL DE PROFUNDIS. NOI CHIEDIAMO CHE VENGA RISTRUTTURATO E MESSO IN SICUREZZA SENZA “TAGLI” ………..
16/9/2013 CLO USIS