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Jobs act: ovvero la barbarie prossima ventura

gennaio 11, 2015

Quella che pubblichiamo (depurata da ogni riferimento anagrafico per impedire l’dentificazione de* destinatar*) è il testo di una lettera che la direzione aziendale della Piaggio di Pontedera sta recapitando ad alcun* lavorator* “colpevoli” di assentarsi per motivi di salute. Il regime della ricattabilità totale del lavoro – che si sta affermando sulle macerie del modello sociale costruito nella lunga stagione di lotte del movimento operaio – comincia a mostrare tutta la sua brutalità sociale. Con una lettera dall’esplicito carattere intimidatorio, inquisitorio, autoritario la direzione aziendale della Piaggio di Pontedera ha “avvisato” diversi lavoratori del rischio che corrono se perseguono a mantenere un livello di assenteismo considerato incompatibile – nella sfida del mercato globale – al punto da rendere impossibile utilizzare proficuamente quei lavoratori, accusati tra le altre cose di (testuale) (..)”rappresenta(re) un elemento di vanificazione dell’impegno posto in essere dalla collettività dei nostri dipendenti per superare le difficoltà dell’attuale momento” (…).
Una vera (e non troppo velata) forma di intimidazione psicologica formulata quando i decreti attuativi affidati al governo da un parlamento di nominati – all’interno del quale spiccano (ex) dirigenti nazionali della CGIL come Guglielmo Epifani e Cesare Damiano – non sono ancora operativi ma che denotano la “fretta” padronale nel volerli applicare.
Nel denunciare il grave episodio invitiamo tutt* ad organizzarsi – in modo autonomo, solidale e dal basso – per contrastare questa barbarie sociale denominata “jobs act“.

Bari, 10 gennaio 2015 USI-AIT Puglia

usima

“Caro XXYYWWJJ”,
Dalle verifiche effettuate, a fronte di un tasso di assenteismo complessivo rilevato nel sito di Pontedera significativamente più elevato rispetto a quello riscontrabile presso gli altri siti produttivi del Gruppo Piaggio in Italia e, in generale, tra le aziende del settore, e’ emersa un sua presenza al lavoro del tutto discontinua, caratterizzata da ripetute assenze di breve periodo, imputate a titoli diversi, potenzialmente tali da determinare un oggettivo impedimento alla possibilità di un utile impiego della sua prestazione lavorativa.
Più specificatamente, nel corso del periodo analizzato (dal xx/xx/xxxx al xx/xx/xxxx)
Ella e’ stata assente dal lavoro per un totale di xx giorni lavorativi, maturati in xx episodi di assenza per causali diverse, con una media dunque di x,x giorni a episodio.
Il difficile contesto economico che caratterizza i mercati in cui opera la nostra azienda impone l’adozione di adeguate misure di correzione degli abusi di istituti (di per se’ legittimi), ove si trasformino in periodi di assenza abnormi: la discontinuità della sua prestazione lavorativa, come sopra dettagliata, rappresenta un elemento di vanificazione dell’impegno posto in essere dalla collettività dei nostri dipendenti per superare le difficoltà dell’attuale momento.
Alla luce di ciò, desideriamo pertanto raccomandarle per il futuro un attivo impegno per assicurare una maggiore assiduità della prestazione lavorativa.
Le segnaliamo altresì che, laddove non constatassimo cambiamenti, fermo il diritto della nostra società di verificare l’effettiva giustificazione di ciascuna sua assenza, ci vedremo costretti a trarre tutte le conseguenze derivanti dalla mancanza di utilità e/o interesse per una prestazione caratterizzata da modalità siffatte.
Distinti saluti

Piaggio & C. s.p.a

From → Denuncia sociale

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