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Cosa sta avvenendo alla Sacra Famiglia?

Nell’Istituto della Sacra Famiglia vigeva il ccnl della Sanità Pubblica fino a quando l’Azienda, controllata dalla Curia milanese, con la complicità dei sindacati Confederali, sostituiva il Contratto dei propri dipendenti con quello Aris della sanità privata, notevolmente peggiorativo. Non contenta di ciò la Direzione Aziendale, sempre con la complicità dei sindacati Confederali, per ridurre ulteriormente i costi, dal 2008 assumeva i nuovi dipendenti, pur nelle medesime mansioni, con un altro ccnl, quello Uneba della sanità privata, ancora meno costoso.

E’ evidente la logica, con tali operazione, oltre ad un notevole risparmio sulle spalle dei lavoratori, di dividerli per renderli più deboli e ricattabili. Cosa che infatti è avvenuta in tutti questi anni. Dopo alterne vicende, con accordi vari che cercavano di ridurre le differenze tra le due diverse posizioni contrattuali, l’Azienda ha imposto a tutti i dipendenti un solo Contratto di lavoro, quello più vantaggioso per lei, cioè l’Uneba, in vigore dal primo gennaio.

Dopo diverse iniziative e mobilitazione da parte dei lavoratori e lavoratrici ed una giornata di sciopero il 19 febbraio, è arrivata la terribile pandemia che tutto sappiamo, con il divieto del governo di sciopero e di mobilitazione per tutto il settore della sanità, mentre i dipendenti dell’ex Aris erano costretti a subire la decurtazione del salario e l’aumento dell’orario di lavoro. In questa situazione d’immobilismo imposta ai lavoratori è stato sottoscritto un preaccordo da Cgil, Uil, AdL di Varese, Cisl, scavalcando la stessa RSU che successivamente l’ha approvato a stretta maggioranza. L’accordo successivamente dovrà essere votato da un referendum.

Nel preaccordo sottoscritto, comunque, per i turnisti dell’ex Aris si aumentano le ore di lavoro, da 36 a 38 ore alla settimana. Sempre per i turnisti si riduce la maggiorazione turno del lavoro festivo, notturno e notturno festivo, si riducono anche le indennità di turno. Per tutti gli ex Aris si riduce la paga oraria. Ci rimettono sugli aumenti salariali che deriveranno dall’accordo del rinnovo del Contratto Aris che si sta per concludere dopo 13 anni. Si riduce la copertura della malattia e dell’infortunio. Questo per stare alle cose principali. USI Sanità, assieme ai Cobas Sanità, sta organizzando un primo Presidio di protesta davanti ai cancelli nella giornata del 10 giugno.

Nel frattempo l’USI Sanità ha distribuito un volantino che ha anche affisso, in formato A3 in tutti i reparti, che ha riscosso notevole successo da più parti, come dice il nostro Rappresentante Sindacale “ha fatto il botto”. Segue il testo del volantino diffuso.

Enrico Moroni

14F: sciopero generale comparto scuola

Contro il precariato mobilitazione permanente
14 febbraio Sciopero Generale della Scuola


Alla precarietà permanente della scuola rispondiamo con la mobilitazione permanente!
A una scuola che si fonda sul precariato di quasi duecentomila lavoratrici e lavoratori, su edifici fatiscenti e insicuri, sul sovraffollamento delle classi… rispondiamo con lo Sciopero Generale!
Contro una scuola dello sfruttamento e del lavoro gratis (vedi alternanza scuola-lavoro), che nel progetto di “autonomia differenziata” si propone sempre di più come un modello di frammentazione e classismo, sosteniamo le lotte autorganizzate e dal basso!
L’USI-Educazione sostiene la mobilitazione del Coordinamento Precari della Scuola Autoconvocati e proclama lo Sciopero generale della Scuola per tutta la giornata del 14 febbraio 2020.
Venerdì 17 gennaio giornata di lotta e mobilitazione con manifestazioni a Milano, Torino, Pavia, Firenze Cagliari, Sassari…
Per
– la stabilizzazione di tutto il personale della scuola con almeno 36 mesi di servizio come prevede la normativa europea 70/99
– l’adeguamento salariale di tutto il personale nel rinnovo del CCNL e il raggiungimento dei salari nella media europea
– maggiori finanziamenti per l’edilizia scolastica per garantire più sicurezza ai lavoratori ed agli utenti
Contro
– lo sfruttamento subito dagli studenti in questi anni dall’alternanza scuola lavoro
– l’autonomia differenziata

USI-Educazione
aderente a UNIONE SINDACALE ITALIANA USI-CIT
Via Evangelista Torricelli 19, 20136 Milano
info-usieducazione@autistici.org
www.usi-cit.org

AZZOLINA, IL VOLTO SFACCIATO DELL’OPPORTUNISMO!

Ex segretaria di Anief Lombardia, associazione di avvocati da anni impegnati a lucrare sul precariato e a normalizzare le lotte delle lavoratrici e dei lavoratori della scuola, raggiunto il “seggio episcopale” ha svelato, priva di pudore, il suo personale intento: accrescere la propria posizione di potere.

Incurante di essere stata tra le promotrici di ricorsi costosissimi che hanno costituito le fondamenta dell’impero economico del suo sedicente sindacato e scoraggiato le lotte di piazza contro il precariato scolastico, ha vomitato disprezzo e arroganza contro l’intera categoria accanendosi, in particolare, proprio sulle precarie e i precari della scuola.

In barba al conflitto di interessi, osteggiato a parole dal suo stesso movimento, ha partecipato, seppur commissaria della VII Commissione Cultura del governo “gialloverde“, a un concorso per presidi annullato dal Tar e riesumato dallo stesso Ministero dell’Azzolina.

Senza la minima tensione etica e professionale ha votato i Decreti (in)Sicurezza e sottaciuto agli attacchi subiti dalla professoressa Dell’Aria colpevole di aver riconosciuto il diritto d’espressione degli studenti che hanno paragonato i suddetti decreti alle vili leggi razziali.

Obbediente e servile ha serrato i ranghi attorno al capo politico di un “movimento” privo d’identità e prospettiva, se non quella di tenersi ben ancorato agli scranni del potere, ed è giunta al Conte Bis.

Lealtà e servizio le sono stati riconosciuti con una prima promozione alla Sottosegreteria dell’ ormai smembrato MIUR.

Fedele alla linea delle sempre verdi politiche dei tagli all’istruzione, è stata la più accanita sostenitrice di un Decreto Scuola che manterrà precari la maggior parte dei partecipanti e alimenterà l’insopportabile competizione tra i docenti di ruolo e non di ruolo.

E che cosa importa se non si trovano neanche i precari da mettere in classe, i figli dei ministri, come ci ha dimostrato Fioramonti, frequentano le scuole private finanziate con i soldi sottratti ai nostri ragazzi massacrati dalla “Buona Scuola” che dovevano abolire.

Oggi, nominata Ministra dell’istruzione, gongola per l’osso ricevuto, incurante della condanna a cui sottoporrà migliaia di lavoratrici e lavoratori costretti a rimanere precari, incurante di un rinnovo contrattuale per il quale non si vogliono trovare le coperture finanziarie, incurante della capacità di reazione di una categoria che ha saputo spodestare, ora alleato, Matteo Renzi.

Auguri ministra, ma si ricordi che le scalate di potere possono concludersi con rovinose cadute invalidanti.

Lavoratori della scuola AutoOrganizzati

14 DICEMBRE 2019: SERATA NEL RICORDO DI PINO

Sabato 14 dicembre, come annunciato e comunicato in occasione del corteo cittadino del 12 dicembre, contro la Strage di Stato, e in occasione della Catena Musicale in ricordo di Giuseppe Pinelli, si è svolta nello “Spazio Micene” la serata in ricordo di Giuseppe Pinelli.

L’iniziativa è promossa dalla FAI di Milano e dall’USI milanese in collaborazione con “quelli del Micene”, uno spazio autogestito che si trova nella zona di San Siro. Quest’anno è stata molto partecipata per effetto della Catena Musicale che si è svolta nel centro di Milano nel pomeriggio della stessa giornata, con una partecipazione straordinaria di manifestanti.
Una volta riempito il locale dove avveniva l’iniziativa moltissimi hanno sostato lungo la via. Dalle 19 alle 20,30 nello spazio interno molti hanno potuto trovare un pasto caldo. Dalle 21 circa nella sala stracolma è iniziato il programma della serata.

La manifestazione si è aperta con un saluto portato da un esponente dello “Spazio Micene” che ha ricordato che sono molti anni che si svolge questa iniziativa e l’importanza di mantenere viva la memoria di Giuseppe Pinelli nei luoghi dove viveva con la sua famiglia, preannunciando che nella serata sarebbe avvenuto un nuovo evento: quello di mettere in atto la proposta di intitolare quella stessa via a Pinelli.

Nell’intervento del compagno che coordinava la serata si precisava che si è arrivati alla 15°edizione di queste serate, svolte sempre il 14 dicembre per evitare sovrapposizione con altre commemorazioni. Quest’anno, è stato osservato, è particolare, perché si celebrano il cinquantenario degli avvenimenti della strage di piazza Fontana e dell’assassinio di Pinelli. E si percepisce per le tante iniziative promosse: tante nuove pubblicazioni sull’argomento, tante presentazioni di libri, convegni di studio e di approfondimento, dibattiti vari che si susseguono e s’intrecciano. In questa serata particolare, diversamente dagli altri anni che si collegava la vicenda della tragica morte di Pino e delle stragi con avvenimenti repressivi, in Italia e nel mondo, fino ai giorni nostri, si è scelto per questioni di tempo, per le cose da fare e la partecipazione molto ampia, di concentrarsi soprattutto sulla revocazione di Giuseppe Pinelli.
Cogliamo l’occasione, delle tante pubblicazione uscite, di presentare nella serata “Croce Nera Anarchica”, una raccolta di Bollettini di controinformazione dell’epoca in cui Pino stesso era un attivo collaboratore. La presentazione del volume è stata fatta prima dal compagno avv. Grabriele Fuga, che ne ha scritto la prefazione, cogliendo l’occasione per ricordare l’attività svolta in quei Bollettini da Enrico Maltini, recentemente scomparso, assieme a Giuseppe Pinelli ed altri compagni del Ponte della Ghisolfa con sede in Bovisa, una controinformazione a partire dal 1969 con lo scopo di denunciare gli atti repressivi verso i compagni anarchici, che venivano già incolpati delle bombe del 25 aprile alla Fiera e alla stazione di Milano, ma anche in altri paesi come la Spagna e la Grecia. La “Croce Nera Anarchica” aveva anche una funzione di sostegno per i compagni arrestati. Completava la presentazione il compagno Franco Schirone, curatore del libro, precisando come già in quei Bollettini si denunciava quella strategia della tensione, per cui s’incolpavano gli anarchici di attentati fatti da fascisti, come poi è stato palesemente dimostrato. (Nella serata andati distribuiti 60 libri “Croce Nera Anarchica” oltre 10 su G.Pinelli “Il ferroviere di San Siro”)

E’ seguito l’intervento di Massimo Varengo della FAI di Milano che ha trattato il tema “50 anni dalla morte di Giuseppe Pinelli: quali insegnamenti”. E’ andato alle origini della strategia della tensione, già collauda con le bombe del 25 aprile del ’69, poi continuata con la Strage di Stato di piazza Fontana, espressione della volontà del potere di fermare quelle lotte rivendicative del movimento operaio e studentesco che mettevano in discussione alla base la struttura gerarchica del potere stesso. Stragi che sono continuante anche in seguito e rimaste impunite, sempre compiute dalla manovalanza fascista, ma coperte dai servizi segreti che ricevevano ordini dagli apparati statali di alto livello, addossando la colpa agli anarchici per colpire l’intero movimento di lotta.

L’anarchico Giuseppe Pinelli ne fu vittima. Invitato dal commissario Calabresi a seguirlo volontariamente in Questura con il proprio motorino, ne uscirà morto dalla finestra del 4° piano, dopo essere trattenuto impropriamente per 4 giorni d’interrogatorio in una stanza in cui erano presenti, come è stato dimostrato inseguito, anche gli uomini degli “affari riservati” che dettavano la linea.
Veniva evidenziato come anche in tempi più recenti, vedi il caso Cucchi, si ripetano esempi gravi, come quello di causarne la morte e i tentativi di occultamento da parte degli apparati polizieschi.
Terminava l’intervento con una prospettiva di lotte sociali emancipatrici contro ogni forma di sfruttamento e di potere.
Si termina con Silvia Pinelli che ringrazia per la partecipazione di tutti i presenti a ricordare Pino, partigiano e anarchico, per l’ingiustizia subita, esprimendo tutta la sua emozione nel partecipare ad un evento che la ricollega ai ricordi della sua infanzia in quel quartiere.

A questo punto tutti i presenti nella sala, che avevano seguito gl’interventi, escono in strada unendosi a quelli che erano già fuori in un canto corale della “Ballata di Pinelli”, mentre si provvedeva da Silvia e Claudia Pinelli a tirar via il drappo rosso/nero per scoprire la targa in cui compariva la scritta “Via Giuseppe Pinelli”. Un compagno prendeva la parola illustrando quel percorso che ormai tanti anni si svolge assieme allo “Spazio Micene” con la Federazione Anarchica Milanese per dedicare una serata in ricordo di Pinelli in quei luoghi dove abitava. La proposta che inizialmente prevedeva un serata del 14 dicembre, visto la riuscita e l’interesse, si è ripetuta di anno fino ai giorni d’oggi, con varie evoluzioni. Prima ci si accordò per mettere una targa con il quadro di Bay all’ingresso del palazzo delle case popolari dove viveva con la sua famiglia Pinelli, diventando occasione di corteo notturno in ogni ricorrenza. Poi si aggiungeva nell’organizzazione anche l’USI milanese in quanto Pino era ad essa aderente e attivo. Successivamente si decideva di sostituire quella targa con una di marmo, confezionata dai compagni a Carrara, con la scritta “Giuseppe Pinelli, ferroviere anarchico, ucciso nella Questura di Milano”, sempre con il corteo notturno, accompagnati dai canti del mitico “Coro del Micene” e il deposito di una corono con il nastro rosso/nero.

Quest’anno, in occasione del cinquantenario, si doveva mettere un altro mattone nella costruzione della serata e si è pensato di intitolare questa stessa via a Giuseppe Pinelli al posto di via Micene ed ecco perché di questa targa scoperta. Adesso staremo a vedere se nelle dichiarazioni del Sindaco Sala, in occasione dell’inaugurazione di pochi giorni fa di una pianta dedicata a Pinelli, che si è pronunciato con le scuse della città per l’ingiustizia subita, verrà accolta la richiesta di una via da dedicare a Pino. Comunque andranno le cose per noi da questo momento sarà via Giuseppe Pinelli.

Soprattutto dobbiamo tenere presente che i giovani che escono dalle scuole non sono per niente informati, nella maggioranza, su quanto è accaduto realmente negli anni della strategia della tensione e delle stragi. Pertanto l’impegno che dobbiamo prenderci in questo cinquantenario è quello di una informazione corretta verso i giovani e nelle scuole, affinchè certi avvenimenti non accadano più e questo “Spazio autogestito” può diventare un punto di coordinamento di tale controinformazione nei confronti dei giovani.
A questo punto si formava un corteo di manifestanti lungo tutta la via, un migliaia circa, con in testa lo striscione ”Nostra Patria è il Mondo Intero/Nostra Legge la Libertà” lungo il quale sventolavano le bandiere degli anarchici e dell’USI, iniziando un canto corale con “L’Inno del Primo Maggio” seguito da “Figli dell’officina” e dal repertorio dei canti anarchici e popolari.

Il corteo attraversava l’intero quartiere fino ad arrivare sotto la targa di Giuseppe Pinelli , dove veniva posata una nuova corona, mentre continuavano i cori, ripetendo la “Ballata di Pinelli” e continuando con“La Ballata di Sacco e Vanzetti”, “Stornelli d’Esilio” e tutto il repertorio anarchico. Anche il coro francese cantava canzoni in lingua propria. Ci si tratteneva a lungo. Alla fine in tanti raggiungevano lo Spazio autogestito dove si continuava a cantare canzoni popolari e a discutere.

Enrico Moroni

RISPOSTA AD ALCUNE MENZOGNE SU PINELLI E L’U.S.I.

Vi sono dei “personaggi” che, in nome di una falsa purezza, in questi mesi del cinquantenario dell’assassinio di Pinelli cercano ogni mezzo per sfasciare il movimento e colpire ogni cosa. Purezza che per chi li conosce fa solo ridere visto la pluridecennale collocazione politica del loro gruppo di riferimento (zerbino del “Leoncavallo” e dei poteri politici, istituzionali ed economici che vi sono dietro) e dei profili politici di alcuni di loro.

L’ultima trovata di uno di costoro cerca di minimizzare ed attaccare l’organizzazione anarcosindacalista in cui Pino attivamente militava e di buttare ombre sul rapporto di Pinelli con essa. Leggiamo infatti questa perla:
Pinelli è stato definito, oltre che come un anarchico in tanti modi. Tra questi anche sindacalista. E’ sindacalista, secondo me, chi promuove vertenze, lotte, scioperi, picchetti. E’ vero che era iscritto all’USI, ma quella organizzazione, che aveva cessato di operare con l’arrivo del fascismo, esisteva quasi soltanto formalmente negli anni ’60. Il suo rilancio è avvenuto molti anni dopo. Di Pinelli non si dovrebbe fare un mito…” .

Allora è il caso di ripassare un pò di storia di quegli anni per chiarire le loro bugie.
L’USI del secondo dopoguerra nasce nel 1950, dopo che si era consumata la scissione dell’unità sindacale. Certamente non è paragonabile a quella sciolta dal fascismo, repressa e costretta alla clandestinità e all’esilio, non raccoglie grandi masse ma al tempo stesso ha rappresentato per venti anni un momento importante per la conflittualità di classe di matrice libertaria. Minimizzare questa storia, e peggio ancora il sacrificio e l’impegno di compagni che in quegli anni hanno operato nell’USI, è solo un’atto di cattiveria gratuita finalizzato al puro intento diffamatorio.

In quegli anni infatti l’USI si radica in alcune zone dove alta diventa la conflittualità. In particolare a Genova dove raccoglie molte adesioni all’Ansaldo (la prima fabbrica italiana occupata a lungo nel dopoguerra), all’Italcantieri, nelle altre fabbriche, tra gli edili e i portuali. Buona la presenza in Toscana, operativa anche in altri centri. Troviamo militanti dell’USI attivi nei più importanti scontri sociali come nella Genova antifascista del 1960 e nella rivolta di Piazza Statuto del 1962 a Torino. Nella seconda metà degli anni cinquanta l’USI si era anche diffusa tra i braccianti pugliesi portando avanti significative lotte. Negli ultimi anni sessanta forte era la presenza a Carrara oltre che sempre nel genovesato. Con l’autunno caldo e la stagione 1968-’69 attorno all’USI si moltipilica l’attenzione e l’interesse e importante è la creazione di una sezione a Milano (Bovisa) all’interno delle lotte in corso in quel periodo a cui seguirà una seconda sezione USI (“Milano centro” alla casa dello studente e del lavoratore, nell’ex hotel commercio occupato). Un lavoro sindacale in diverse aziende che ha in Pinelli uno dei protagonisti.
La stessa segreteria nazionale dell’USI deve essere spostata da Genova e non a caso si pensa di portarla a Milano. Poi le bombe, l’uccisione di Pino, la repressione e la caccia alle streghe e anche l’USI è costretta a fermarsi per alcuni anni prima di essere di nuovo riattivata alla fine degli anni settanta.

Quindi l’USI esisteva solo “formalmente” negli anni sessanta e Pinelli vi aderì quasi casualmente? No cari calunniatori avete sbagliato storia. La nostra storia l’hanno scritta i nostri compagni con la loro lotta e il loro sacrificio, non permettiamo a nessuno di calpestarla.

Archivio nazionale USI
(il responsabile: Gianfranco Careri)

Unione Contadina al corteo di Fermo

Inoltriamo il volantino diffuso al corteo di Fermo sulla lotta alla Ambrosi Viscardi

UNIONE CONTADINA – USI CIT

L’Unione Contadina, sindacato autogestito delle lavoratrici e dei lavoratori della terra, nasce per tutelare e raccordare tutte/i coloro che praticano lavoro agricolo attraverso il mutuo appoggio tra aderenti, per sostenere il diritto ad un lavoro libero dallo sfruttamento, autogestito e rispettoso della salute e della dignità umana, animale e dell’ambiente.

Obiettivo è superare la logica autoritaria e capitalistica attraverso la promozione di strutture autogestite, cercando di raccordare i vari soggetti e sostenere la solidarietà reciproca.

Per una critica al modello agroindustriale e GDO

Le logiche del sistema economico-sociale vigente, soprattutto quelle applicate all’agricoltura, plasmano un modello produttivo per noi insensato ed inaccettabile.
Produrre cibo all’interno del paradigma agroindustriale significa negare ogni principio di sovranità e di democrazia alimentare, distruggere i tessuti sociali delle aree più marginali, sopprimere la biodiversità, annullare la fertilità dei suoli, rendere i nostri territori più fragili nei confronti dei fenomeni atmosferici, aggravare la crisi climatica ma significa anche nutrirsi di prodotti di scarsissima qualità e dannosi per la salute o dover lavorare in condizioni di estremo sfruttamento. Pensiamo insomma che tale modello sia folle, ingiusto ed insostenibile da tutti i punti di vista.

Un esempio eclatante: vertenza Ambruosi e Viscardi

La vertenza è riassumibile nelle seguente tappe:
– il 5.10.2018 ci fu il primo sciopero SI COBAS per denunciare lo sfruttamento lavorativo (15/16 ore al giorno di lavoro per ciascuno, paga oraria inferiore ai minimi contrattuali, molte giornate e ore di lavoro effettuate non inserite in busta paga in modo regolare);
– il 6.12.2018 i tre sindacati confederali (CGIL CISL E UIL) sottoscrivono con l’azienda un accordo con cui convengono di assumere 27 lavoratori e di “EVENTUALMENTE” assumere a “TEMPO DETERMINATO PER UN MINIMO DI 180 GIORNATE” i lavoratori con maggiore anzianità lavorativa;
– dal 25.10.2019, sciopero nazionale dei SI COBAS, 123 indiani iscritti a tale sindacato (e scioperanti in quella giornata) non vengono più richiamati al lavoro pur avendo contratti in vigore fino al 31.12.2019, sostituiti con altri lavoratori presi alla bisogna.
Mentre la lotta di questi lavoratori andava avanti con altre giornate di mobilitazione nessuno dei sindacati coinvolti nella trattativa fino al 2 Dicembre 2019 informava gli operai del loro diritto al rapporto di lavoro a tempo indeterminato, diritto che negli anni avevano maturato più volte e mai rivendicato formalmente. Per questa mancata informazione, nessuno di loro impugnava l’accordo e/o rivendicava il diritto alla conversione in tempo indeterminato entro i sei mesi previsti dall’art. 23 ccnl come termine di decadenza.

Contro ogni sfruttamento

Le logiche del profitto capitalista, applicate al settore dell’agroindustria, mostrano come non basti estrarre ogni possibile risorsa dal suolo e dall’ambiente, incuranti dei danni irreparabili che vengono prodotti a discapito della collettività. Per poter stare sul mercato, in maniera competitiva, occorre applicare la stessa logica anche nei confronti della forza lavoro, sugli uomini e sulle donne che materialmente coltivano, raccolgono, pulisco ed imbustano le insalate pronte all’uso in bella mostra nei nostri supermercati.
Indipendentemente dal tipo di accordo che si riuscirà a negoziare in questi giorni e dalle evidenti responsabilità di tutte le sigle sindacali coinvolte come Unione Contadina riteniamo che la vertenza A&V non sia un’eccezione ma rappresenti un esempio paradigmatico di un modello di sviluppo inaccettabile.
Se da un lato è importante stare dalla parte delle lotte dei lavoratori, per rivendicare diritti e dignità, lo è altrettanto lottare per il superamento di questo sistema.

Riteniamo, in particolare, che porsi contro ogni sfruttamento significhi essere, allo stesso tempo, per i diritti dei lavoratori, per la difesa della terra, dell’ambiente e per un cibo sano e di qualità. Unica via, per raggiungere tutto questo, è promuovere un modello produttivo fondato sull’agricoltura contadina, naturale ed autogestita, in aperto contrasto con quanto imposto dall’agroindustria.

La Rimaflow per Pinelli

PIAZZA FONTANA/50° DELLA STRAGE DI STATO
VALPREDA INNOCENTE – PINELLI ASSASSINATO

Per l’occasione ci piace ricordare, attraverso questo video, la nostra bella esperienza di lavoro per l’opportunità e l’onore che ci fu offerta tre anni fa di contribuire al rifacimento della nuova lapide per Giuseppe Pinelli che fu inaugurata il 22 maggio del 2016.
RiMaflow parteciperà a tutte le iniziative in campo perché si mantenga e si rafforzi la memoria su Pinelli che da anarchico e antifascista lottava e credeva in un mondo senza guerre, senza confini e senza sfruttamento. Il modo migliore per farlo è quello di continuare questa lotta nel presente, contro le ingiustizie di oggi, contro vecchi e nuovi fascismi, per uguali diritti a tutti e tutte, contro il razzismo, per il lavoro e il reddito, contro la precarietà, per una vita dignitosa e per salvaguardare la vita del nostro pianeta dall’attuale sistema economico causa di immense catastrofi ambientali e climatiche.

L’impegno di tanti. Bellissime queste immagini di come è stata realizzata con incudine e martello dagli artigiani di Rimaflow la struttura di metallo per la targa che ha sostituito quella storica in piazza Fontana. Peccato solo che qualcuno abbia deciso di cambiare la data rispetto all’originale.

Claudia Pinelli

Luigi chi?

Dalle pagine di Lotta Continua rammentiamo i metodi “innovativi” introdotti dal commissario Calabresi nei confronti di indiziati, spesso, giovanissimi. Noi non dimentichiamo né archiviamo. (Redazione)

Lotta Continua 1971 del 2 aprile 1971 nr. 6
Le indagini vennero affidate al commissario Luigi Calabresi il quale puntò sulla pista anarchica. Venne per questo accusato di pregiudizi per aver indirizzato su un’unica via le indagini pur senza avere alcuna prova in merito; vennero arrestate quindici persone della sinistra extraparlamentare, che rimasero in carcere per sette mesi prima di venire scarcerate per insufficienza di indizi. Soltanto anni dopo, per i fatti in questione verranno condannati in via definitiva due neofascisti veneti appartenenti a Ordine Nuovo, Franco Freda e Giovanni Ventura.

UNEBA: ennesimo contratto a perdere firmato dai soliti noti

UNIONE SINDACALE ITALIANA – Settore Educazione
UNEBA E DINTORNI: SEMPRE PEGGIO!!


Il 10 dicembre ’19 è stato firmato un pre-accordo sul rinnovo del Contratto UNEBA, scaduto da ben 7 anni, tra le centrali cooperative e Cgil Cisl e Uil. Se temevamo che il rinnovo UNEBA avesse ricalcato quasi in tutto e per tutto il pessimo rinnovo del CCNL Cooperative Sociali, la realtà ha superato il nostro pessimismo. Mai infatti avremmo pensato che con questo rinnovo di categoria sarebbero riusciti a fare addirittura peggio!
– Innanzitutto: il nuovo CCNL sarà 2017-2019, con consultazione dei lavoratori (e relativa entrata in vigore) a fine gennaio ’20. ENTRERA’ IN VIGORE GIA’ SCADUTO! Pazzesco.
– Per i 7 anni di “vacanza contrattuale”? Una una-tantum di 100€! Quando? Nel febbraio del ’21 (il rinnovo del CCNL Cooperative Sociali ha visto – sempre per 7 anni di ritardo – una una-tantum di 300€ – tre volte tanto – così erogati: 200 subito, 100 dopo qualche mese. Trovate voi le differenze).
L’aumento mensile sul minimo tabellare? 70€! (80 quello delle Cooperative Sociali); così ripartiti: 20 Euro da gennaio 2020 (contratto scaduto) – altri 30 da dicembre 2020 (contatto scaduto da 1 anno) – i rimanenti 20 Euro come sempre oggetto di contrattazione di secondo livello (e vedendo com’è andata la contrattazione nazionale siamo seriamente preoccupati…) erogati, a seconda di come andrà la contrattazione regionale, o al prossimo rinnovo contrattuale nazionale (sigh…) o dal 31 dicembre 2021 (contratto scaduto da 2 anni).

DULCIS IN FUNDO:

L’ISTITUTO DEGLI SCATTI DI ANZIANITA’, DAL 1 GIUGNO 2020 AL 31 DICEMBRE 2022,
SARA’ TEMPORANEAMENTE SOSPESO! Olé!

Di una cosa sola siamo contenti e ci rallegriamo.
Questo rinnovo è talmente osceno che griderà vendetta persino tra i lavoratori e le lavoratrici più docili. Dubitiamo fortemente che qualcuno/a possa votarlo nelle, si presume poche, assemblee che CGIL CISL e UIL dovranno fare.

CI MOBILITIAMO FIN DA ORA A CONTRASTARE QUESTO RINNOVO IN TUTTE LE SEDI, IN OGNI OCCASIONE; INVITANDO I LAVORATORI E LE LAVORATRICI AD AUTO-ORGANIZZARSI, A VOTARE NO, A SCONGIURARE QUESTO SCEMPIO!

USI – CIT Unione Sindacale Italiana – Confederación Internaciònal del Trabajo

Verso lo sciopero generale della scuola

Comunicato: #Sciopero generale della #scuola.

Alla fine è stato convertito in legge il decreto “salva precari“. Mai nome fu più ingannevole. È un autentico decreto “ammazza precari“, che prevede di #stabilizzare solo #24mila #precari di terza fascia, quando i precari della scuola sono almeno 150mila, ovvero 5 su 6 saranno condannati alla precarietà. Questa misura è calata su una scuola che già annega nella precarietà, con edifici precari e stipendi più bassi d’Europa.

I #lavoratori della scuola non possono non reagire. Indiciamo uno sciopero generale della scuola per il 𝟭𝟰 𝗳𝗲𝗯𝗯𝗿𝗮𝗶𝗼 𝟮𝟬𝟮𝟬, preceduto da Assemblee territoriali, presidi e possibile #blocco degli #scrutini
Chiediamo:
#Stabilizzazione di tutto il personale della scuola con almeno 36 mesi di servizio (come prevede la direttiva Europea 70/99);
Adeguamento del contratto alla media dei salari europei;
Maggiori finanziamenti per l’edilizia scolastica per garantire più sicurezza sul lavoro.
Misure contro lo sfruttamento operato dall’Alternanza Scuola Lavoro e Contro l’autonomia differenziata.

Erano oggi presenti:
Coordinamento nazionale dei precari della scuola ( Milano-Cagliari-Torino-Firenze) – CUB – ANIEF – USI– ADL COBAS – ADL VARESE
Stiamo raccogliendo altre firme sindacali per proclamare lo sciopero generale.

#24milanonbastano #precaridellascuola #unitisivince.

Coordinamento Precari della scuola autoconvocati