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Genova: respingere l’accordo truffaldino. Continuare la lotta!

novembre 24, 2013

Ovvero: Il sindaco Doria di SEL è nemico dei lavoratori

OM1

Genova il sindacato collaborazionista sta svendendo la lotta autonoma dei tramvieri contro la privatizzazione della società di trasporto urbano ( AMT). Questa sera i sindacati hanno firmato un accordo capestro e truffaldino che lascia aperta la strada della privatizzazione a partire dal 2015 e di fatto vanifica la lotta durata cinque giorni per difendere il principio della gestione pubblica dei servizi di interesse collettivo e i diritti acquisiti dei lavoratori. Hanno voluto chiudere in fretta e furia una vertenza di carattere prevalentemente politica, perché stava diventando eversiva ed ingestibile. Sindacati confederali, autonomi e di base erano stati di fatto esclusi dalla gestione politica di questo scontro sociale che andava e va al di là della situazione genovese. Stavano per entrare in lotta a fianco dei lavoratori autoferrotramvieri, anche i portuali e altri settori dei servizi e del pubblico impiego. Il Comune di genova, la Regione Liguria e lo Stato ( attraverso il prefetto) hanno temuto e temono la contaminazione di questa lotta con altre realtà, per cui hanno fatto di tutto per contenerla e fermarla.

OM1

Di fatto hanno costretto il sindacato ad organizzare un’assemblea per l’approvazione o il respingimento di un accordo sottoscritto rapidamente e in modo superficiale da Comune e sindacati che di fatto rinvia al 2015 la privatizzazione del trasporto pubblico locale e non garantisce i diritti acquisiti dai lavoratori dopo decenni di lotte. La votazione alla fine dell’assemblea é stata truffaldina e volgare. Il metodo seguito è stato inusuale ed originale, nonché truffaldino e mascalzonesco: chi acconsentiva alla sottoscrizione dell’accordo si doveva mettere da una parte, chi era contrario dall’altra. I voti poi non si sono contati, ma a vista si è stabilito che erano a leggera maggioranza i favorevoli. Naturalmente questa truffa ha scatenato le giuste proteste dei lavoratori che richiedevano a gran voce il conteggio dei voti, anche perchè non era affatto chiaro il risultato. Lo scarto tra favorevoli e contrari non era affatto evidente. Tra i favorevoli c’erano parecchi individui estranei ai lavoratori come risulta da testimonianze in nostro possesso. A questo punto é chiaro che la lotta contro le privatizzazioni a Genova come nel resto d’Italia non è affatto conclusa e dovrà proseguire a partire da quanto è successo stasera a Genova. L’ACCORDO NON DEVE ESSERE RITENUTO VALIDO e la lotta continuerà in forme e modi nuovi.

OM1

Il fronte della mobilitazione va ampliato e ci si dovrà muovere al di fuori delle burocrazie sindacali confederali e della FAISA- CISAL. NON SI DOVRA’ rispettare la legge 146 che regolamenta il diritto di sciopero e non si deve temere la ritorsione del sistema, a cui si dovrà far fronte con la solidarietà proletaria e con l’estensione della mobilitazione ad altre categorie di lavoratori che lottano per spezzare il blocco dei salari, per combattere la precarietà e per respingere l’attacco ai diritti acquisiti e alle pensioni. Con l’unità dei lavoratori e con la mobilitazione generalizzata si può ancora fare dei passi in avanti e modificare a nostro favore i rapporti di forza per creare le condizioni di una lotta ancor più avanzata per l’abbattimento di questo sistema capitalistico e del suo stato, per la costruzione di una società liberata dal lavoro salariato: La società comunista.

Costruire CONTROPOTERE!

Milano 24.novembre 2013

FONTE

From → anarcosindalismo

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